“Analizzando i primi risultati, tramite l’attività degli organismi di mediazione tra cui in particolare ISCO ADR, emerge, che l’istituto della mediazione ha soddisfatto le aspettative del legislatore il cui intento era quello di deflazionare le aule giudiziarie e, soprattutto, contenere i costi per la giustizia, riducendo i fattori negativi che impediscono la crescita del nostro Paese. Proprio per quest’ultimo motivo, l’8 marzo 2012, è stato istituito un tavolo permanente, presso il Ministero di giustizia, per il raggiungimento di tale obiettivo tra la Banca mondiale, il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero di giustizia e altri soggetti dell’associazionismo, ponendo al centro la riforma del processo civile;
in Italia la durata media di un processo, in primo grado, è di 1.210 giorni, e di 47 giorni per il tentativo di mediazione (studio “Doing Business”), per un totale di 1.257 giorni in caso di ricorso al giudizio ordinario;
su oltre 90.000 mediazioni svolte dagli organismi accreditati tra marzo 2011 e marzo 2012, circa il 40 per cento vede la partecipazione della controparte. La metà di quelle che vede la partecipazione della controparte si risolve con accordo, producendo, rispetto al totale delle istanze iscritte, un volume di mediazioni concluse positivamente pari al 20 per cento. Quindi, se il 50 per cento degli incontri sostenuti si chiude con l’accordo, si può affermare che i risultati sono più che soddisfacenti. L’importante sembrerebbe perciò far partecipare le parti. Ipotizzando un obiettivo di partecipazione dell’80 per cento, conservando il coefficiente di successo, si arriverebbe al 40 per cento sul complessivo delle cause iscritte, con positive ricadute su tutta la “filiera” giudiziaria. In tale ipotesi la durata media di un processo, in primo grado, si riduce a 773 giorni incluso i tempi per l’esperimento del tentativo di mediazione” leggi tutto…