Dopo il comunicato stampa della Corte Costituzionale, numerosi sono gli interventi a favore della mediazione, a cominciare dagli organismi di mediazione che più hanno investito e che chiedono un nuovo intervento legislativo che reintroduca la condizione di procedibilità.
Già in Parlamento c’è, infatti, chi sta pensando a possibili contromisure per fronteggiare le conseguenze della sentenza.
È stato presentato un emendamento dall’ASIMEC[1], al decreto legge sviluppo 2.0 per conservare l’obbligatorietà della mediazione legandola però a un orizzonte temporale solo di alcuni anni.
Anche l’iniziativa di Isco adr, promossa attraverso il sito web, ha già prodotto risultati soddisfacenti trovando eco, probabilmente, sul Sole 24 ore: “…a muoversi sono anche gli enti di conciliazione, in una lettera indirizzata al ministro della Giustizia Paola Severino e che in poche ore sul web ha totalizzato oltre 500 adesioni…”
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[1] Associazione di categoria di cui Isco adr fa parte.