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In questa settimana si svolgono le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario.

Venerdì 24 gennaio è fissato l’appuntamento in Cassazione per l’inaugurazione ufficiale dell’anno giudiziario 2014, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, dei ministri, del Csm, di avvocati e Anm. Sabato 25 gennaio l’appuntamento sarà nelle Corti d’appello.

Intanto oggi – martedì 21 gennaio – il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha depositato la Relazione ministeriale sull’amministrazione della Giustizia nel 2013 e  presentato al Parlamento le  sue comunicazioni  sulle azioni intraprese in tema di giustizia e sovraffollamento carcerario.

Come ben noto, la cerimonia d’inaugurazione costituisce un momento di dibattito pubblico sulla situazione dell’amministrazione della giustizia e, ancora una volta, la mediazione è protagonista. In realtà va ricordato che già nelle precedenti edizioni la mediazione è stata intesa come un elemento importante su cui puntare per risolvere le lungaggini processuali in sede civile, anche nelle precedenti relazioni del guardasigilli un significativo stralcio è dedicato alla mediazione.

Ed ugualmente, leggendo la relazione relativa all’anno 2013, si avverte la rinnovata rilevanza che il guardasigilli riserva alla mediazione.

Innanzitutto il Ministro afferma che: “Il procedimento di mediazione e conciliazione è stato dal legislatore nuovamente ritenuto, dunque, un fondamentale strumento di deflazione del contenzioso civile, volto a incrementare l’efficienza del sistema giudiziario che costituisce, come noto, uno degli elementi sui quali si misura la funzionalità del sistema economico nonché l’affidabilità internazionale del nostro Paese.

Il Ministro della giustizia ha fortemente avvertito come la reintroduzione di tale istituto nel nostro sistema rappresenti una grande opportunità per una seria e incisiva riduzione del contenzioso civile.

Ma il guardasigilli avverte anche che: “L’istituto della mediazione non deve costituire un vuoto ed oneroso adempimento burocratico, una mera condizione di procedibilità prima di potersi rivolgere al giudice. Al contrario, l’istituto, attesa la sua strettissima correlazione con l’attività giurisdizionale, deve rappresentare un effettivo momento di composizione delle possibili future controversie giudiziarie.”

Inoltre è dato leggere che è attualmente in corso di trasmissione al Ministero dello sviluppo economico per il previsto concerto uno “Schema di Regolamento” recante modifica al decreto del ministro della giustizia 18 ottobre 2010 n. 180 sulla determinazione dei criteri e delle modalità di iscrizione e tenuta del registro degli organismi di mediazione e dell’elenco dei formatori per la mediazione, nonché sull’approvazione delle indennità spettanti agli organismi.

Il Ministero, poi, ritiene di vitale importanza che sia svolta da parte degli organi preposti un’attività di controllo e vigilanza sugli organismi accreditati.

Sono state difatti effettuate 11 ispezioni nei confronti di organismi di mediazione, di cui:

– 6 sono state definite con trasmissione delle relazioni e segnalazioni alla Direzione Generale della Giustizia Civile competente;

– 5 sono completate e si è in attesa del perfezionamento delle relazioni e delle eventuali segnalazioni.

Come ebbe già a dire il Ministro Cancellieri, nell’esposizione delle linee programmatiche del suo Dicastero nel maggio 2013, la mediazione “è uno strumento che evidentemente necessita di una metabolizzazione sul piano culturale; quindi, quanto più si riuscirà a sensibilizzare l’opinione pubblica sui positivi risultati indotti dall’adesione a tale meccanismo, tanto più ne trarrà giovamento la macchina dell’Amministrazione della giustizia civile.”

Ed è con questo auspicio che attendiamo la cerimonia d’inaugurazione del corrente anno giudiziario.

 

Pubblicato 21 gennaio 2014